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giovedì 27 agosto 2015

Cimatica: la forma del suono

Il nome Cimatica deriva dal greco “chima”, cioè onda. La Cimatica è una scienza vecchia come il mondo, se ne parla già nei testi Veda e in tutta la storia dell' umanità il suono, la musica quindi la vibrazione ha sempre occupato un posto di rilievo, vedi i riti sciamanici accompagnati da melodie cantileniche e suoni procurati utilizzando oggetti naturali ma gli esempi potrebbero essere molti in tutte le culture e nei vari periodi storici. 


Pitagora credeva che l’Universo fosse un immenso Monocorde, uno strumento con una sola corda tirata tra il cielo e la Terra. L’estremità superiore della corda era legata allo Spirito Assoluto, mentre l’estremità inferiore era legata alla Materia Assoluta. Egli pensava anche che i movimenti dei corpi celesti producessero un suono e che questa musica, che lui chiamava “Musica delle Sfere”, potesse essere percepita da chi si era preparato con coscienza.

Tutta la creazione è una sinfonia di suoni, di vibrazioni, in cui le singole parti si inseriscono attratte dalla risonanza con i suoni simili. Quindi la Cimatica è una scienza che studia le forme prodotte dalle onde ossia dalle frequenze che possono essere vibratorie, sonore, elettromagnetiche, ecc... Il parlare con un tono adatto, può determinare vibrazioni recepibili anche dal DNA con possibilità di riprogrammazione dello stesso.

Nel 1787 il giurista, musicista e fisico Ernst Chladni pubblicò Entdeckungen ùber die Theorie des Klanges (Scoperte sulla teoria dei suoni). Uno dei successi di Chladni fu quello di escogitare un metodo per rendere visibile quello che le onde sonore generano. Con l’ausilio di un archetto di violino che sfregava perpendicolarmente lungo il bordo di lastre lisce ricoperte di sabbia fine, egli realizzò gli schemi e le forme che oggi vanno sotto il nome di “figure di Chladni”. Qual' era il significato della scoperta? Chladni dimostrò una volta per tutte che il suono, la vibrazione influisce sulla materia fisica creando schemi geometrici, creò cosi una nuova scienza: la Cimatica.

La Cimatica non ebbe ulteriori impulsi fino a quando, intorno al 1960, il medico, fisico e musicista Hans Jenny riprese gli studi di Chladni e, con sistemi moderni, fissò con immagini fotografiche i risultati dei suoi esperimenti.

Jenny, facendo vibrare diversi materiali (acqua, olio, grafite, ecc.), osservò la comparsa di forme aventi struttura tridimensionale che variavano al variare della frequenza e dell’intensità e dimostrò che le vibrazioni producevano forme geometriche, sfere, cristalli ed anche spirali simili a galassie. Un interessante esperimento è stato condotto emettendo vocali e suoni di sillabe in Sanscrito antico o Ebraico arcaico. Mediante il tonoscopio questi suoni hanno indotto le polveri utilizzate a organizzarsi formando proprio la lettera corrispondente al suono pronunciato. Analogo esperimento condotto con i suoni delle lingue moderne, non ha dato alcun risultato.

OM è il mantra più sacro e rappresentativo della religione induista; è considerato il suono primordiale che ha dato origine alla creazione, la quale è interpretata come manifestazione stessa di questo suono. Lo Sri Yantra è ritenuto l’immagine dell’OM, insieme sviluppano l’accordo della coscienza individuale con l’armonia della coscienza universale. La cosa sorprendente è che se emettiamo con un tonoscopio la sillaba OM, noteremo la formazione dell’immagine dello Sri Yantra. Ciò dimostra, che in tempi assai remoti, le relazioni intercorrenti tra suono e forma erano già ben conosciute.

Quindi le vibrazioni generano le forme, ogni forma è contenuta in una vibrazione ma ogni frammento di vibrazione contiene l' intera forma ovvero, l' universo è olografico? L’universo è una matrice di frequenze, dove tutto è contemporaneamente presente e interconnesso, inoltre, in ogni punto vi è l’immagine spazio-temporale del tutto. Questo modello costituisce la base filosofico – scientifica della nuova scienza olistica e del paradigma olistico che può essere così sintetizzato: la parte nel tutto, il tutto nella parte.  

Secondo Niels Bohr ( 1885-1962 fisico, matematico, filosofo della scienza) “Tra due particelle [correlate] che si allontanano l’una dall’altra nello spazio, esiste una forma di azione-comunicazione permanente. […] Anche se due fotoni si trovassero su due diverse galassie continuerebbero pur sempre a rimanere un unico ente …” Nel 1982 un’équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto un importantissimo esperimento. L’esperimento prevedeva che una coppia di fotoni correlati (nati dalla “disintegrazione” di un atomo di Calcio) venissero separati e lanciati verso rivelatori distanti tra loro. Gli scienziati dimostrarono che allorquando uno dei due fotoni deviava, in seguito all’interazione con il cristallo posto lungo il suo cammino, istantaneamente deviava anche l’altro, benché si trovassero spazialmente separati e distanti tra loro tredici metri, una distanza enorme per particelle di dimensioni subnucleari. Questo principio venne chiamato di non località e ancora oggi viene studiato e poco divulgato, le implicazioni che questo comporta sono a dir poco rivoluzionarie.

Il fisico David Bohm (1917-1992) sosteneva che il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa, risiede nel fatto che la loro separazione è un’illusione. Egli credeva che, ad un qualche livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno stesso “organismo” fondamentale. Secondo Bohm se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realtà, esse non sono parti separate bensì sfaccettature di un’unità più profonda e fondamentale. Nonostante la sua apparente solidità, l’universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato.

In natura ogni cosa, dalla più piccola alla più grande, dall’atomo alle galassie dell’universo, è in perenne vibrazione ed emette radiazioni, anche i nostri pensieri, la mente e la coscienza sono vibrazioni. Tutti gli Esseri senzienti, attraverso le radiazioni che percepiscono, si costruiscono un proprio modello di realtà. Ma se da un lato i nostri sensi ci consentono di godere delle meraviglie dell’universo, dall’altro costituiscono una forte limitazione in quanto sono in grado di percepire soltanto una piccolissima parte di queste radiazioni. I nostri occhi percepiscono nell’intervallo compreso tra 428 e 700 milioni di milioni di Hz, che corrispondono allo 0.05 % dell’intero spettro elettromagnetico, e le nostre orecchie percepiscono suoni compresi tra 16 e 16000 Hz. La nostra visione della realtà dipende quindi da quello che i nostri sensi riescono a percepire (cono di percezione) e da quello che ognuno di noi è in grado di comprendere (reti neurali). I nostri sensi ci consentono di vedere solo una minima parte della realtà e di noi stessi. Sono più le cose che non percepiamo/vediamo di quelle che vediamo, sono più le cose che non sappiamo di quelle che sappiamo. Il nostro corpo, come ogni altra cosa in natura, oltre ad essere composto da una parte materiale ha in se componenti sottili, non visibili con la vista ordinaria.

A questo punto nascono tutta una serie di domande del tipo: in più di 200 anni quali passi avanti sono stati fatti dalla ricerca scientifica in questo senso? Siamo sicuri che non sono più avanti di quello che pensiamo e magari, conoscendo la storia dell' essere umano, queste scoperte/tecnologie non vengono usate proprio contro di noi in maniera sottile e silenziosa, visto che come sopra descritto c'è uno spettro ampissimo che noi non percepiamo ma che interagisce con il nostro corpo e addirittura può modificare il nostro DNA? Di sicuro c'è da dire che l' altra parte di umanità è composta da persone meravigliose che da migliaia di anni cercano di elevare la propria coscienza/spirito attraverso una vibrazione positiva e i campi applicativi di questa scienza ad oggi sono innumerevoli vedi la musicoterapia, la meditazione parte della medicina ecc.

Ma un dubbio sano e stimolante che porta a crescere ed elevarsi rimane e mi ricorda un' affermazione del mio professore di Biologia che recitava più o meno così: nella situazione attuale in cui versiamo siamo come una persona che è stata rinchiusa in una stanza di un palazzo, non sappiamo di quanti piani e stanze è composto e come è fatto, per ora il palazzo ce lo immaginiamo.

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