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martedì 25 agosto 2015

La melodia dell' universo

Questo grande sconosciuto, il  Dna  ( o acido desossiribonucleico ) è una molecola classificata tra gli acidi nucleici presente in grandi quantità nel nucleo ed ha ( all'interno dei geni che lo formano) il codice necessario per “costruire” e far funzionare l'organismo trasmettendolo da una cellula all'altra. Contiene anche le istruzioni per sintetizzare le proteine responsabili della costruzione di tessuti, cellule, organi ma solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato a tale scopo ed è la percentuale che gli scienziati occidentali stanno cercando di catalogare e studiare. E L'altro 90%?

Alcuni ricercatori russi, con l'aiuto di linguisti e genetisti, hanno incredibilmente scoperto che il codice genetico del restante 90% di  Dna segue le stesse regole grammaticali, di sintassi e di semantica delle nostre lingue, una specie di grande magazzino nascosto per la comunicazione. Nessuna torre di Babele, le diverse lingue non sono apparse sulla terra dal nulla, o da un Dio arrabbiato, bensì, gli alcalini che compongono il nostro Dna seguono delle regole grammaticali ben precise talmente precise da formarne le lingue di riflesso alla vibrazione regolamentata del Dna.

Il biofisico e biologo Pjotr Garjajev, insieme alla sua sua squadra, ha analizzato il comportamento vibratorio del Dna modulando, grazie ad un raggio laser, su determinati modelli di frequenza scoprendo di influenzare così oltre che la frequenza di Dna anche l'informazione genetica stessa rendendo superflua la decodificazione dello stesso.
Utilizzando le appropriate frequenze sia del linguaggio (come orazioni o mantra) che di onde radio, o vibrazioni, è sperimentalmente provato che il Dna reagirà, corregendosi lì dove vi è presente un'errore senza effetti collaterali o disarmonie ma in modo naturale.

Non a caso i grandi maestri spirituali ci insegnano, da tempi immemori, che il nostro organismo può essere riprogrammato attraverso il pensiero, le parole, la meditazione, il gong tibetano, o simili, con grandi effetti positivi sia sul nostro organismo che nella nostra mente a patto che la frequenza sia quella corretta e calzante ad ogni singolo individuo ed è certamente richiesta una grande tenacia per portare avanti questi meccanismi spirituali e psicologici che ci permettono di entrare in contatto con il profondo di noi stessi, con il Dna.

La squadra dei Pjotr Garjajev con la sua grande ricerca, ci ha sicuramente fornito un modo nuovo di vedere la nostra esistenza e non solo da un punto di vista scientifico, allargando la visone ed un parallelismo che si assottiglia sempre di più nel nostro prossimo futuro tra scienza e spiritualità più grande è la presa di coscienza che abbiamo e tanto grande sarà il nostro benessere  sia individuale che collettivo.
Gli scienziati  russi hanno scoperto anche che il nostro Dna, vibrando, crea dei cunicoli magnetizzati nel vuoto, analoghi ai ponti di Einstein-Rosen ( presenti vicino i buchi neri formati da stelle consumate) che sono tunnel di connessione tra aree lontanissime di universo attraverso cui si possono trasmettere delle informazioni senza la concezione di spazio/tempo, il nostro Dna sintonizzato sulla giusta frequenza attira questi frammenti di informazioni spaziali e li passa alla nostra coscienza e da qui possiamo aprire un capitolo sulla percezione, l'intuizione e la chiaroveggenza che richiederebbe un post del tutto suo. 

Quando si dice che l'infinito è in ognuno di noi.... Creare una nuova coscienza di gruppo si può, se il nostro Dna è capace di prendere e immettere informazioni, può anche collegarsi ad altri individui connessi, quasi come fosse una rete internet ma universale. Si andrebbe a creare così una grande forza collettiva con uno scopo molto più elevato anche a livello di conoscenza, di pace di armonia con ogni essere vivente  e con il mondo circostante perché ogni estensione personale sarebbe la connessione, un filamento che va collegandosi a quello altrui e già per questo si perderebbe l'individualità bassa che da forma ad un egoismo malsano, ambizioso e avido solo dei propri scopi.

Il cambiamento deve partire da noi stessi, dal nostro nuovo modo di comprendere la natura che è in torno a noi, avendo anche il coraggio di guardarci dentro magari con uno sguardo nuovo, con una visuale anche più amplia sulle nostre capacità e su quanto ciò che è fuori di noi non è estranea a noi stessi ma collegata a ciò che siamo e a quello che potremmo divenire...se solo la smettessimo correre nella direzione disperata del tentativo ad elevarsi sopra agli altri e non CON gli altri.

Sara

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